22hbg smart speaker app sviluppo riconoscimento vocale

Tascabili, compatti, giustamente definiti altoparlanti intelligenti, gli smart speaker sono approdati da qualche tempo sul pianeta Terra ed hanno in breve stravolto il mercato dell’elettronica, sbaragliando grazie alla loro versatilità ogni concorrenza e promettendo di cambiare il mondo.

Accolti a braccia aperte dai giovani millennial ed in perfetta sintonia con la generazione Y, gli smart speaker possono rispondere da soli a chi si chiede cosa sono, come funzionano e quali sono le loro funzionalità. Basta interrogarli!

Una curiosità comprensibile, e in espansione così come il mercato di riferimento, che vede i piccoli autoparlanti piazzarsi come un vero e proprio prodotto rivelazione, in grado di entrare in case e uffici di 76 milioni di persone entro il 2020, secondo le previsioni di eMarketer.

Di più. Nel mondo si assiste a una crescita del 187%, che si traduce in termini di vendite in 16,8 milioni di pezzi (fonte Canalys), contro i 5,8 milioni del 2017. In questa incredibile impennata la fa da padrone Google, che abbraccia il 32,3% di tutto il mercato e che in 12 mesi ha visto una crescita del 449%, vale a dire 5,4 milioni di pezzi (soprattutto di Google Home Mini).

Un boom di vendite che sottintende il sorpasso degli smartwatch, diavoleria mai del tutto decollata tra l’altro più costosa e meno utile degli autoparlanti intelligenti. La forza degli smart speaker è infatti anche nel prezzo, ma soprattutto nelle funzionalità.

Ne è consapevole 22HBG, l’azienda della Reno Valley, in provincia di Ferrara, che ha fatto dell’intelligenza artificiale il proprio pane quotidiano. “Gli smart speaker – spiega il fondatore e CEO GIanluca Busi – sono ormai realtà. E che realtà! Le possibilità che offrono all’utente sono infinite. Sta a noi “gestirle” nel modo più utile e intelligente. Diciamo che abbiamo trovato una miniera di diamanti. A noi il compito di ricavarne meravigliosi gioielli per la nostra vita quotidiana”.

E questi ‘gioielli’, già ‘in miniera’, sono dotati di microfoni e sono connessi alla rete internet. Un apparecchio di questo tipo è in grado di interagire con l’utente recependo richieste vocali che saranno poi elaborate ed eseguite da un assistente vocale.

Dalla semplice attivazione di un brano musicale alla lettura di un ebook, dall’acquisto in autonomia di un prodotto nel nostro e-commerce preferito alle info su meteo e traffico, dalla gestione degli altri apparecchi connessi fino alla programmazione dei nostri elettrodomestici: uno smart speaker tanto può e (sempre più) tanto potrà.

La loro compatibilità è garantita con i principali sistemi operativi istallati nei nostri computer e smartphone, con i quali sono ovviamente interconnessi. Apple è sbarcata di recente sul mercato con il suo HomePod, preceduta da Amazon – che detiene un eccezionale primato nelle vendite con Amazon Echo, lanciato già nel 2015 – e Google, che ha presentato nel 2016 Google Home.

Per la loro inarrestabile crescita e versatilità, molti sono i settori che hanno iniziato a sfruttare le potenzialità degli smart speaker, tra cui quello editoriale, che guarda loro come ad uno strumento nuovo che accompagni nella lettura di contenuti e audiolibri una vasta platea di utenti, in particolar modo i nativi digitali, bambini già predisposti a sperimentare forme di narrazione diverse da quella tradizionale.

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