Se di recente hai dovuto acquistare un elettrodomestico ti sarai accorto che ormai tutti i dispositivi si connettono al Wi-Fi. Macchinette del caffè, forni, frigroriferi, TV, lavastoviglie e microonde. Sta diventando impossibile acquistare un elettrodomestico senza questa funzione.

Beh, il loro nome è smart device e vanno, pezzo dopo pezzo a creare la tua smart home. Una casa intelligente con tutti i dispositivi integrati tra loro, sembra qualcosa di fantastico ma per molti è un incubo. Perché? Perché non ci capiscono nulla o le cose non funzionano tra loro.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente ti senti un esperto di tecnologia o quantomeno qualcuno che ne mastica parecchio, eppure, sono certo che tu non abbia idea di cosa sia un IPv6, o Z-Wave e Zigbee. Già, perché tutti i dispositivi intelligenti hanno i loro standard di comunicazione e questo, come tra uomini che parlano lingue diverse, crea incomprensioni. 

Parliamo di dispositivi che compriamo e non vogliamo cambiare per anni, l’affidabilità e la loro capacità di connettersi ad altri dispositivi non può essere qualcosa su cui sorvolare.

L’altoparlante intelligente, che sia Google Home, Amazon Alexa o l’HomePod di Apple, sarà il pannello di controllo della tua astronave madre. Ti consentirà di controllare tutti i dispositivi con la tua voce e tramite telefono.

Sembra tutto rose e fiori se non ti ritrovi a installare un app per ogni lampadina o dispositivo acquistato. Ecco, le persone non possono stare dietro a tutti questi sistemi, connessioni e problemi, a che pro sostituiamo mille fili se poi ci intrecciamo i pensieri?

I problemi non sono finiti qua, usi iOS o Android?  Il Wi-Fi arriva bene in tutte le stanze? Hai bisogno di ripetitori? Se sì, quante prese della luce occuperai a tempo pieno?

La soluzione?

Beh, i più nerd troveranno soluzioni complicatissime, utilizzare progetti opensource basati su Rasberry Pi, ma non c’è bisogno di essere dei tecnici informatici per avere una casa intelligente.

La soluzione definitiva è all’orizzonte e si chiama Matter, ne abbiamo già parlato qui. Un solo standard per tutti di dispositivi della smart home che garantisca che i dispositivi possano comunicare tra loro.

Uno standard opensource che promette di far funzionare i dispositivi in ogni app, indipendentemente da chi li ha realizzati. Ha già trovato il  consenso di Amazon, Apple, Google, Samsung, Wyze e Philips Hue, i grandi protagonisti del mercato delle smart home di oggi.

Lo standard Matter può, con un aggiornamento, essere aggiunto ai prodotti già esistenti; funziona, infatti, in aggiunta alla loro connettività esistente (Wi-Fi, Bluetooth o Thread).

Il 2022 sarà indubbiamente l’anno di Matter quindi, ancora qualche mese e tutti i dispositivi, presenti e passati, inizieranno a implementarlo per rendere la smart home accessibile a tutti.

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