I social, lo spot in tv, l’evento, i volantini, Facebook e Google ads e l’audio?

Includere la componente vocale in tutte le strategie di comunicazioni senza fare finta che questa possibilità non esista. Questo è quanto esposto da Niraj Ruparel, Head of Mobile & Emerging Tech per il GroupM.

Lui, Niraj, si occupa del mercato indiano ma il trend della tecnologia audio è visibile ovunque. Includere il “marketing vocale” come componente chiave in una strategia e non solo come un extra dettato dal budget. Questo va fatto ora proprio perché in molti ignorano questa possibilità e diventa così un vantaggio concorrenziale ulteriore per le aziende.

Supportato da dati e casi di studio, il rapporto di GroupM e VoiceBox in associazione con exchange4media e il partner di ricerca InMobi illustra come i marchi possono utilizzare il marketing vocale come strumento per interagire con i clienti, in particolare con quelli che vivono nelle aeree rurali. Il più grande vantaggio della tecnologia vocale è la sua trasversalità, dal pc, al telefono, passando per l’auto e l’assistente vocale che si ha in casa. 

Come fare?

È più facile di quello che normalmente si creda afferma Noel. Le linee guida per costruire una strategia di marketing vincente basata sulla tecnologia vocale è la stessa utilizzata in altri contesti. Bisogna, in sostanza, focalizzarsi sull’utente i suoi desideri e i suoi bisogni.

Anche per indicizzare

In pochi pensano che l’audio possa essere utilizzato per indicizzare ma così è. Quante cose chiediamo a Google, Alexa e Siri? Beh, le ricerche basate sulla voce stanno crescendo ad un ritmo annuo del 270%. Quindi sì, Google questo lo sa e spingerà il tuo sito o prodotto se voice friendly.

Il pubblico che predilige la voce è sopratutto giovane quindi parliamo dei consumatori del futuro, una fetta da mercato da conoscere e capire al più presto.

Gli esempi di campagne basate sulla voce e sulle skill di Alexa sono già tante, anche in Italia.

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