Cartellonistica digitale, schermi e totem esposti in punti vendita, musei, hotel, ristoranti, per strada, fuori e dentro gli edifici più frequentati.

Il cosiddetto, Digital Signage (letteralmente segnaletica digitale) è più in forma che mai ed oltre agli iniziali vantaggi in termini di tempo e costi – legati alla possibilità di modificare i contenuti con un clic su molteplici display -, oggi mette in campo numerose nuove opportunità offerte da tecnologie innovative e interattive.

 

In tempi più recenti l’attenzione si concentra soprattutto sul coinvolgimento del cliente e in particolare il settore della vendita al dettaglio troverà in tali innovazioni una miriade di nuove soluzioni nei prossimi mesi. Tra quelle con un gran potenziale di successo compare certamente la tecnologia del Face Recognition, il riconoscimento facciale finalizzato ad indagare attenzione e gradimento del pubblico a cui è indirizzato il messaggio pubblicitario.

Il monitoraggio delle prestazioni di una campagna pubblicitaria è sempre stato un dettagli di primaria importanza di chi si occupa di questo settore, ma fino a poco tempo fa l’unico riscontro in termini di copertura del pubblico potenziale veniva da stime, statistiche e indagini a campione.

22force digital signage 22hbg schermi interattivi

Nemmeno l’avvento di internet e della pubblicità online avevano cambiato di molto la situazione: sapere con certezza se un utente a spasso nel web si sia soffermato – e con quale grado di attenzione – su un determinato banner pubblicitario non era comunque un obiettivo raggiungibile. Di conseguenza l’effettiva efficacia del messaggio non poteva ricevere un feedback così affidabile da determinare dei correttivi economicamente pesanti da sostenere.

Oggi però i sensori di prossimità e le telecamere con riconoscimento facciale possono farlo, individuare la presenza di una persona nel ‘raggio d’azione’, persino rilevare parametri come l’età, il sesso e il sentimento suscitato dal messaggio pubblicitario sul destinatario, grazie alla registrazione delle espressioni facciali.

Inoltre, gli schermi touch-screen possono dire esattamente quanti clic hanno guadagnato determinati contenuti proposti sul display e aiutare aziende e agenzie a misurare l’esatto rendimento delle campagne pubblicitarie, che saranno sempre più mirate e convenienti per il committente.

La nuova frontiera del marketing si affida, quindi, ad un hardware che mette insieme strumenti di output (display a led su cui trasmettere immagini, testi e audio) a strumenti di input affidati all’utente, che ‘consegnerà’ alle microtelecamere invisibili disseminate sullo schermo la sua immagine, le sue reazioni al messaggio, il suo interesse come pure, eventualmente il suo disinteresse. Quest’ultimo comunque prezioso e utile a suggerire un cambio di rotta in tempi brevissimi.

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