API è l’acronimo di Application Programming Interface e nell’informatica sono fondamentali tanto quanto lo sono le api-insetto per la natura. Wikipedia le definisce come “ un insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per l’espletamento di un determinato compito all’interno di un certo programma”.

In pratica le API permettono agli sviluppatori software di accedere a determinate funzioni o dati, altrimenti inaccessibili di un programma o servizio web, e manipolarle in modo da creare un utilizzo particolare o un nuovo utilizzo. Le API sono quindi un’interfaccia per programmatori, come lo è la tastiera per un utente, ad esempio.

Le API e gli utenti

Tantissimi servizi Internet hanno ormai le loro librerie API e le forniscono in maniera open. Ad esempio Facebook, Google Maps o Twitter hanno le loro e sono utilizzate massivamente per innumerevoli altri servizi o da altri siti.

I casi di uso sono infiniti, per i programmatori è una facilitazione incredibile, per l’azienda che le fornisce son un valore aggiunto enorme e anche l’utilizzatore finale, noi utenti, ci guadagniamo.

Infatti è grazie alle API che l’utilizzo di Internet è aumentato e allo stesso tempo si è molto facilitato: è tutto più semplice ed intuitivo quando, ad esempio, posso iscrivermi con il mio account di Facebook o Twitter ad un determinato servizio o sito senza dover ogni volta reinserire la mia mail e i miei dati.

API disruption

Partite come semplici librerie software le API son diventate sempre più presenti e fondamentali negli ultimi anni. Ormai son i mattoncini che si utilizzano per costruire l’Internet del futuro, sono presenti in tutte le parti delle nostre vite digitali: dal recupero di dati business nei sistemi avanzati alla gestione di lampadine smart o qualsiasi oggetto che si collega a Internet.

Insomma le API stan facendo quello che startup come UBER stan facendo alle economie precedenti: le stanno distruggendo, ma nell’accezione inglese del termine ovvero si parla di “disruption” cioè di completa rottura con la mentalità e i modelli precedenti. Ce ne accorgiamo di meno rispetto a come lavorano startup più famose: semplicemente perché non tutti siamo sviluppatori o programmatori, però sta succedendo e sta succedendo velocemente.

Le API stan cambiando il modo in cui si pensa il software o un determinato servizio, non solo web: stanno aumentando la connettività e creando servizi mai esistiti prima, creando un nuovo modo di interagire con il mondo.

Le API son la “colla digitale” che tiene unito il nostro mondo (cit. forbes). Tengono insieme il nostro universo tecnologico e stanno colonizzando anche quello del business creando collaborazioni impensabili prima.

Commenti disabilitati.